Quali controlli da fare sui lavoratori per usufruire delle agevolazioni sui contributi, dal 1° gennaio 2018

Quali controlli da fare sui lavoratori per usufruire delle agevolazioni sui contributi, dal 1° gennaio 2018

images

Sono tre i principali controlli da fare sui lavoratori per usufruire delle agevolazioni sui contributi, dal 1° gennaio 2018:

• il rispetto dell’età (il lavoratore deve avere meno di 30 anni o meno di 35 per il solo 2018);

• l’assenza di un contratto a tempo indeterminato nelle pregresse esperienze di lavoro;

• la verifica che l’assunzione non sia esecuzione di un obbligo di legge preesistente (salvo precisazioni amministrative).

In linea di massima sono questi i vincoli cui fare attenzione per i lavoratori che potenzialmente potrebbero essere assunti con il bonus previsto dalla legge 205/2017.

Tris di prove

Per avere certezza sui requisiti del lavoratore, possono essere utilizzati diversi supporti. Unitamente alla utility da parte dell’Inps e alle verifiche consentite ai consulenti del lavoro, è utile accompagnare l’assunzione – in ogni caso – con la seguente documentazione:

• una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, in base all’articolo 47 del Dpr 445/2000, con la quale possono essere attestati fatti che siano a diretta conoscenza dell’interessato, come quello di non aver mai avuto rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Questa dichiarazione consentirà, in caso di recupero da parte degli Enti, di evitare l’applicazione di una sanzione civile a vantaggio dei “soli” interessi legali;

• un estratto conto contributivo da cui potranno emergere i rapporti di lavoro pregressi, con la relativa durata;

• un certificato storico rilasciato dal centro per l’impiego da cui emerga lo stato di inoccupazione o l’assenza di un contratto a tempo indeterminato.

Un’ulteriore garanzia potrà essere la previsione di una clausola di penalità nel contratto di assunzione. Con questa clausola si potrà stabilire che, laddove dalle dichiarazioni dei diretti interessati dovessero derivare conseguenze sanzionatorie per l’impresa, il datore, ferme le considerazioni disciplinari, potrà procedere (nei limiti di legge) al recupero del controvalore del bonus a ristoro e dei danni effettivamente subiti.

L’apprendistato

Un discorso differente riguarda l’apprendistato. La nuova previsione permette di agevolare sia le assunzioni di apprendisti non confermati in servizio e assunti direttamente a tempo indeterminato (altrimenti esclusi dalla norma, tenuto conto della natura di contratto a tempo indeterminato di tale tipologia contrattuale), sia i contratti di apprendistato oggetto di prosecuzione successiva al 31 dicembre 2017. In questo caso, però, si introduce un ulteriore requisito, ovvero che il lavoratore non abbia compiuto il trentesimo anno di età alla data della prosecuzione, non essendo possibile far ricorso all’età più elevata per il solo 2018.

È esclusa la possibilità di agevolare il lavoro domestico e, tenuto conto della finalità di stabilità dei nuovi rapporti, si immagina che la prassi amministrativa escluderà la possibilità di agevolare il lavoro intermittente o a chiamata, ancorché stipulato a tempo indeterminato.